I "Grandi Romanzi" di Tutti i Tempi: Gli Incipit Pagina 1 - 2 - 3 - 4 - 5
"Poche miglia a sud di Soledad, il Salinas capita sotto le falde dei colli, dove scorre verde e profondo. L'acqua è anche tiepida, perchè è sgusciata sfavillando sulle sabbie gialle nel sole, prima di giungere alla stretta pozza. Su una riva del fiume i pendii dorati del contrafforte salgono dolcemente ai monti Gabilan forti e rocciosi; ma a valle l'acqua è orlata di piante: salici verdi e novelli ad ogni primavera, ingombre le forche dei rami bassi dal tritume della piena invernale, e sicomori dalle candide e screziate braccia penzolanti e dalle fronde arcuate dalla corrente."
Uomini e Topi - John Steinbeck - 1937 Vai a: "I Grandi Scrittori e le loro Opere"
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"La famiglia Dashwood si era stabilita nel Sussex da molto tempo; le loro proprietà terriere erano vaste, e al centro sorgeva Norland Park, la residenza in cui per molte generazioni avevano vissuto in modo tanto rispettabile da essersi guadagnati la stima di tutti nei dintorni. L'ultimo proprietario era stato un vecchio scapolo, che aveva raggiunto un'età molto avanzata, e che per molti anni aveva avuto come compagna e direttrice della casa la propria sorella. Ma la morte di lei, avvenuta dieci anni prima della sua, aveva prodotto un gran cambiamento nella sua esistenza; perché, per sopperire alla perdita, aveva invitato e accolto in casa la famiglia del nipote, Henry Dashwood, che era l'erede legittimo della proprietà di Norland e la persona a cui lui intendeva lasciarla alla propria morte."
Ragione e Sentimento - Jane Austen - 1811 Vai a: "I Grandi Scrittori e le loro Opere"
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"Se sono matto, per me va benissimo, pensò Moses Herzog. C'era della gente che pensava che fosse toccato, e per qualche tempo persino lui l'aveva dubitato. Ma adesso, benché continuasse a comportarsi in maniera un po' stramba, si sentiva pieno di fiducia, allegro, lucido e forte. Gli pareva d'essere stregato, e scriveva lettere alla gente più impensata. Era talmente infatuato da quella corrispondenza, che dalla fine di giugno, dovunque andasse, si trascinava dietro una valigia piena di carte."
Herzog - Saul Bellow - 1964 Vai a: "I Grandi Scrittori e le loro Opere"
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"Mio caro Marco,
Sono andato stamattina dal mio medico, Ermogene, recentemente rientrato in Villa da un lungo viaggio in Asia. Bisognava che mi visitasse a digiuno ed eravamo d'accordo per incontrarci di primo mattino. Ho deposto mantello e tunica; mi sono adagiato sul letto. Ti risparmio particolari che sarebbero altrettanto sgradevoli per te quanto lo sono per me, e la descrizione del corpo d'un uomo che s'inoltra negli anni ed è vicino a morire di un'idropisia del cuore. Diciamo solo che ho tossito, respirato, trattenuto il fiato, secondo le indicazioni di Ermogene, allarmato suo malgrado per la rapidità dei progressi del male, pronto ad attribuirne la colpa al giovane Giolla, che m'ha curato in sua assenza. È difficile rimanere imperatore in presenza di un medico; difficile anche conservare la propria essenza umana: l'occhio del medico non vede in me che un aggregato di umori, povero amalgama di linfa e di sangue. E per la prima volta, stamane, m'è venuto in mente che il mio corpo, compagno fedele, amico sicuro e a me noto più dell'anima, è solo un mostro subdolo che finirà per divorare il padrone." Memorie di Adriano - Marguerite Yourcenar - 1951 Vai a: "I Grandi Scrittori e le loro Opere"
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"Lolita, luce della mia vita, fuoco dei
miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un
percorso di tre passi sul palato per battere, al terzo, contro i denti. Lo. Li.
Ta. Era Lo, semplicemente Lo al mattino, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Lolita."
Lolita - Vladimir Nabokov - 1955 Vai a: "I Grandi Scrittori e le loro Opere"
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"I singolari avvenimenti che dànno materia a questa cronaca si sono verificati nel 194… a Orano; per opinione generale, non vi erano al loro posto, uscendo un po’ dall’ordinario: a prima vista, infatti, Orano è una città delle solite, null’altro che una prefettura francese della costa algerina.
La città in se stessa, bisogna riconoscerlo, è brutta. Di aspetto tranquillo, occorre qualche tempo per accorgersi di quello che la fa diversa da tante altre città mercantili, sotto tutte le latitudini. Come immaginare, a esempio, una città senza piccioni, senza alberi e senza giardini, dove non si trovano né battiti d'ali né fruscii di foglie, un luogo neutro, insomma? Il mutamento delle stagioni non vi si legge che nel cielo." La peste - Albert Camus - 1947 Vai a: "I Grandi Scrittori e le loro Opere"
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"Molti anni dopo, di fronte al plotone d’esecuzione, il colonnello Aureliano Buendia si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio."
Cent’anni di solitudine - Gabriel Garcia Marquez - 1967 Vai a: "I Grandi Scrittori e le loro Opere"
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"Chiamatemi Ismaele. Alcuni anni fa non importa esattamente quanti avendo in tasca poco denaro, o forse non avendone affatto, e non avendone affatto, e non avendo nulla di particolare che mi trattenesse a terra, pensai di andarmene un poco per mare, a vedere la parte del mondo coperta dalle acque."
Moby Dick - Henry Melville - 1851 Vai a: "I Grandi Scrittori e le loro Opere"
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"Alice cominciava ad essere stanca di sedere accanto alla sorella sulla panca, e di non avere nulla da fare: una o due volte aveva gettato uno sguardo sul libro che la sorella stava leggendo, ma in esso non si scorgevano né figure né dialoghi: “A cosa serve un libro - si domandò Alice - senza figure né dialoghi?”.
Alice nel paese delle meraviglie - Lewis Carroll - 1865 Vai a: "I Grandi Scrittori e le loro Opere"
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"Ho raccolto con cura e qui espongo quanto ho potuto trovare intorno alla storia del povero Werther, e so che me ne sarete riconoscenti. Voi non potrete negare a vostra ammirazione e il vostro amore al suo spirito e al suo cuore, le vostre lacrime al suo destino. E tu, anima buona, che come lui senti l’interno tormento, attingi conforto dal suo dolore e fai che questo scritto sia il tuo amico, se per colpa tua o della sorte non puoi trovarne di più intimi."
I dolori del giovane Werther - Wolfgang Goethe - 1774 Vai a: "I Grandi Scrittori e le loro Opere"
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