L’Odio Torna a "Romanzi e Poesie"
C’è un odio feroce che ruggisce acquattato in me.
E nessun domatore è riuscito a sedarlo.
E’ un grumo duro e compatto che incastrato lì, tra la gola e il cuore, mi impedisce di respirare.
E’ una scheggia che azzoppa ogni azzardato passo.
Morde i miei sogni, le speranze, le illusioni.
Mastica ogni tentativo di evasione.
Odio la trappola che intrappolata in me, mi costringe ad odiare, chi in trappola non è.
Odio la rabbia meschina e brutale che si impadronisce di me, che avvelena le mie parole, che imputridisce i pensieri.
E odio odiare i miei mai veramente odiati nemici.
Se solo potessi arginare il dolore con un’altra diga, una non fatta di rabbia e rancore, ma di pietà e compassione.
Se solo sapessi come scambiare quest’odio avariato con una merce speciale, un perdono in fondo meritato.
Se solo volessi guarire dal fetido morbo che mi imprigiona potrei tornare a volare, o almeno ad amare.
Forse è presto. O forse presto sempre sarà.
Però un desiderio nascosto e morboso ce l’ho.
Sconfiggere le armate di odio che lanzichenecchiano in me e
per una volta pura, e pulita,
dire a chi quell’odio sopporta e abbraccia anche a costo di tagli e graffi,
“grazie”.
E nessun domatore è riuscito a sedarlo.
E’ un grumo duro e compatto che incastrato lì, tra la gola e il cuore, mi impedisce di respirare.
E’ una scheggia che azzoppa ogni azzardato passo.
Morde i miei sogni, le speranze, le illusioni.
Mastica ogni tentativo di evasione.
Odio la trappola che intrappolata in me, mi costringe ad odiare, chi in trappola non è.
Odio la rabbia meschina e brutale che si impadronisce di me, che avvelena le mie parole, che imputridisce i pensieri.
E odio odiare i miei mai veramente odiati nemici.
Se solo potessi arginare il dolore con un’altra diga, una non fatta di rabbia e rancore, ma di pietà e compassione.
Se solo sapessi come scambiare quest’odio avariato con una merce speciale, un perdono in fondo meritato.
Se solo volessi guarire dal fetido morbo che mi imprigiona potrei tornare a volare, o almeno ad amare.
Forse è presto. O forse presto sempre sarà.
Però un desiderio nascosto e morboso ce l’ho.
Sconfiggere le armate di odio che lanzichenecchiano in me e
per una volta pura, e pulita,
dire a chi quell’odio sopporta e abbraccia anche a costo di tagli e graffi,
“grazie”.