Le Porcellane di Sèvres dalla Francia ad Hong Kong
grazie alla passione italiana
Le porcellane di Sevrés sono state protagoniste della XXI edizione del French May ad Hong Kong organizzato dal Consolato Francese di Hong Kong e Macau. La meravigliosa "Table du Roi" con il servizio di piatti realizzato appositamente per Madame Pompadour è stato esposto in una elegante ed originale scenografia fatta di vetro e colonne dorate. E dietro al successo dell'esposizione c'è una passione tutta italiana visto che i sessanta pezzi che hanno reso possibile l'allestimento provengono dalla collezione privata del Professor Giovanni Lanfranchi, di Venezia, che da anni ricerca con entusiasmo in tutto il mondo pezzi unici.
E' lo stesso professore a raccontare la sua passione e come è nata la collezione. "La porcellana, lucida e luminosa, bianchissima o coloratissima di ogni tinta, capace di assumere ogni tipo di forma e di dimensione, tintinnante o sorda, fragile ma praticamente eterna se adeguatamente rispettata, decorativa e utile, sui mobili, sulle pareti e sulle tavole ad accompagnare ogni tipo cibo: solo pensando a tali qualità chiunque potrebbe e dovrebbe ambire a possederne e a usarne" ci spiega il professor Lanfranchi con l'entusiasmo del vero intenditore, che prima di tutto è spinto dall'amore per l'arte. "Il suo vero trionfo fu durante il Settecento, quando abili alchimisti strapparono il segreto della sua produzione ai ceramisti cinesi che li avevano protetti per più di un millennio: sovrani, principi, nobili e borghesi scatenarono una vera e propria corsa a possederne, pezzi singoli o intere collezioni, mentre i sovrani europei, comprendendone l’immenso valore commerciale, aprivano fabbriche regie di porcellane: prima Meissen presso Dresda, poi subito Vienna, Venezia, Vincennes e Sèvres, Berlino, San Pietroburgo, Davenport …".
All'approfondimento storico e all'analisi sociale si unisce, nel professor Lanfranchi, una singolare storia familiare che lo ha portato a contatto con quei capolavori e che ci racconta così: "Mio trisnonno Henry Dubois de Dunilac, banchiere svizzero ma con base in Francia, venne a Venezia alla fine del Settecento certo per sfuggire alla Rivoluzione, e portò con sé un servizio da tavola in porcellana di Vincennes / Sèvres: era il servizio più famoso e amato allora, disegnato pare da Madame de Pompadour come una semina di mazzolini di fiori colorati su un fondo bianco circondato da un filetto blu, del famoso blu di Sèvres. Il disegno fu così amato allora che il porcellanista veneziano Geminiano Cozzi lo copiò pedissequamente nei disegni, nei colori e nelle forme, ma con una autonoma e originale interpretazione. Col tempo, nella mia famiglia molti pezzi di Sèvres rotti furono rimpiazzati da pezzi di Cozzi, e si creò quindi un ibrido che rappresenta un interessante esempio di commistione culturale. Appassionato dunque per ragioni famigliari a questo materiale e a queste tipologie di materiale, nel tempo ho lentamente integrato e ricomposto per quanto possibile il servizio di Sèvres – Cozzi, rendendo possibile la ricostruzione di una tavola apparecchiata che può riprodurre quelle apparecchiate alla corte di re Luigi XV con la sua Madame Pompadour, o di re Luigi XVI con la sfortunata Marie Antoinette. Così, nella mia casa e nelle mie vetrine rimane custodito un pezzo, seppur piccolo, della cultura di un mondo ormai lontano, ma che tuttora rappresenta il vertice dell’eleganza e della raffinatezza, e che costituisce, anche se spesso inconsciamente, il background fondamentale della nostra estetica europea."
Ed è grazie alla passione del professor Lanfranchi che la Table du Roi oggi può essere ammirata ad Hong Kong avvicinando così epoche e culture, facendo da ponte fra la Francia del Settecento e la Cina contemporanea, passando ovviamente dal cuore tutto italiano che ha saputo fondere storia, cultura e arte apparecchiando uno splendido banchetto di emozioni antiche e bellezza eterna.
E' lo stesso professore a raccontare la sua passione e come è nata la collezione. "La porcellana, lucida e luminosa, bianchissima o coloratissima di ogni tinta, capace di assumere ogni tipo di forma e di dimensione, tintinnante o sorda, fragile ma praticamente eterna se adeguatamente rispettata, decorativa e utile, sui mobili, sulle pareti e sulle tavole ad accompagnare ogni tipo cibo: solo pensando a tali qualità chiunque potrebbe e dovrebbe ambire a possederne e a usarne" ci spiega il professor Lanfranchi con l'entusiasmo del vero intenditore, che prima di tutto è spinto dall'amore per l'arte. "Il suo vero trionfo fu durante il Settecento, quando abili alchimisti strapparono il segreto della sua produzione ai ceramisti cinesi che li avevano protetti per più di un millennio: sovrani, principi, nobili e borghesi scatenarono una vera e propria corsa a possederne, pezzi singoli o intere collezioni, mentre i sovrani europei, comprendendone l’immenso valore commerciale, aprivano fabbriche regie di porcellane: prima Meissen presso Dresda, poi subito Vienna, Venezia, Vincennes e Sèvres, Berlino, San Pietroburgo, Davenport …".
All'approfondimento storico e all'analisi sociale si unisce, nel professor Lanfranchi, una singolare storia familiare che lo ha portato a contatto con quei capolavori e che ci racconta così: "Mio trisnonno Henry Dubois de Dunilac, banchiere svizzero ma con base in Francia, venne a Venezia alla fine del Settecento certo per sfuggire alla Rivoluzione, e portò con sé un servizio da tavola in porcellana di Vincennes / Sèvres: era il servizio più famoso e amato allora, disegnato pare da Madame de Pompadour come una semina di mazzolini di fiori colorati su un fondo bianco circondato da un filetto blu, del famoso blu di Sèvres. Il disegno fu così amato allora che il porcellanista veneziano Geminiano Cozzi lo copiò pedissequamente nei disegni, nei colori e nelle forme, ma con una autonoma e originale interpretazione. Col tempo, nella mia famiglia molti pezzi di Sèvres rotti furono rimpiazzati da pezzi di Cozzi, e si creò quindi un ibrido che rappresenta un interessante esempio di commistione culturale. Appassionato dunque per ragioni famigliari a questo materiale e a queste tipologie di materiale, nel tempo ho lentamente integrato e ricomposto per quanto possibile il servizio di Sèvres – Cozzi, rendendo possibile la ricostruzione di una tavola apparecchiata che può riprodurre quelle apparecchiate alla corte di re Luigi XV con la sua Madame Pompadour, o di re Luigi XVI con la sfortunata Marie Antoinette. Così, nella mia casa e nelle mie vetrine rimane custodito un pezzo, seppur piccolo, della cultura di un mondo ormai lontano, ma che tuttora rappresenta il vertice dell’eleganza e della raffinatezza, e che costituisce, anche se spesso inconsciamente, il background fondamentale della nostra estetica europea."
Ed è grazie alla passione del professor Lanfranchi che la Table du Roi oggi può essere ammirata ad Hong Kong avvicinando così epoche e culture, facendo da ponte fra la Francia del Settecento e la Cina contemporanea, passando ovviamente dal cuore tutto italiano che ha saputo fondere storia, cultura e arte apparecchiando uno splendido banchetto di emozioni antiche e bellezza eterna.