Lucian Freud (1922 - 2011) Allievo e successivamente amico di Francis Bacon - che ritrasse in più di un'opera - Lucian Freud (nipote dello psicanalista Sigmund) è stato pittore totalmente materico, che ha spinto i confini dell'espressionismo nel realismo più estremo e crudo, capace di dare voce - oltre che corpo - a ritratti potenti, vibranti, espressione di stati d'animo e sentimenti, carichi di dolente umanità. 'Voglio che la pittura sia carne'' diceva e infatti i suoi celeberrimi nudi sono carne viva, pulsante, mai estetica e mai esteriore, espressione di una fisicità intrinsecamente legata alla psiche, con posture spesso ripiegate, dolenti, ad esprimere l'inquietudine del vivere. "Anche quando dipingo persone vestite io dipingo persone nude con dei vestiti addosso" è la frase di Freud che più di tutte esprime la sua vocazione ad andare al di là della apparenza, della superficie, dell'involucro, per concentrarsi sulla nudità, interiore ancor più che fisica, dei soggetti ritratti, quasi sempre amici, conoscenti, le sue compagne, la madre - protagonista di moltissime opere - ritratte in ambenti consueti, familiari, perchè - sempre citando l'artista - "dipingo persone che mi interessano a cui tengo, in ambienti in cui vico e che conosco", proprio perchè contestualizzare un ritratto lo rende ancora più intimo, più psicanalitico. Nella Galleria che vi proponiamo la prima parte è dedicata ai Ritratti mentre la seconda si concentra sui Nudi e la terza è dedicata ai pochi paesaggi o nature morte e ad una serie di quadri di stile diverso, senza ombre e sfumature, con sguardi fissi e distanti, di vaga ispirazione cubista.