Grandi Film 2001- 2010
Il Signore degli Anelli 2001 - 2002 - 2003 - di Peter Jackson con Viggo Mortesen -
Cate Blanchette - Orlando Bloom
Un libro talmente famoso da intimorire chiunque. Un metatesto che ha fatto discutere per decenni. E una trama talmente complessa da far girare la testa. E invece la storia dell'hobbit Frodo e del suo anello, della Terra di Mezzo e del Gollum , degli Elfi, degli Orchi e di tutte le avventure che li coinvolgeranno sono diventati una magnifica Trilogia nelle mani di Peter Jackson che costruisce un ricamo di avventure, emozioni, amori guerre e passioni non perdendo mai il filo della storia, non lesinando effetti speciali di grande eleganza e costruendo personaggi indimenticabili.
La Città Incantata 2001 - di Hayao Miyazaki
Una fantasmagoria di luci e di colori avvolge il mondo magico in cui precipitano Chihiro e la sua famiglia quando arrivano in una misteriosa città abbandonata. Ci saranno pericoli da affrontare e paure da superare e nel farlo si farà un percorso di crescita profondo e sincero. Ogni film di Miyazaki aggiunge una pagina in più al già perfetto mondo dell'animazione e la città incantata che irrompe sullo schermo dopo poche scene ne è un fulgido esempio.
Le Vite degli Altri - 2006 - di Florian Henckel von Donnersmarck
Anni 80. Un agente della Stasi deve sorvegliare un regista teatrale e la sua compagna attrice. Le sue certezze politiche vacilleranno e la conoscenza del regista arricchirà la sua esistenza. Un film elegante e vibrante, politico ed umano, che svela il lato sofferto ed umanissimo di chi comincia a perdere le proprie certezze. Una bellissima riflessione su un mondo ormai lontano ma che ha lasciato echi indelebili.
Il Pianista - 2002 - di Roman Polanski - con Adrian Brody
La Storia raccontata da un grande Artista. Il Nazismo, la paura, la guerra, la solitudine e la compassione condensati nella storia piccola e privata, vera fra l'altro, del pianista Wladislaw Szpilman, ebreo di Varsavia. Toccante la sua fuga e la sua solitudine, emozionante l'incontro con un nazista incantato dalla sua bravura, sincera la ricerca a guerra finita del suo benefattore. Immenso Adrian Brody in una pellicola dove l'ideologia resta sullo sfondo per far emergere le profonde ferite umane di qualcunque conflitto.
Bastardi Senza Gloria - 2009 - di Quentin Tarantino con Brad Pitt - Christoph Waltz
Una giovane francese vede la propria famiglia sterminata da un ufficiale nazista. Lo rincontrerà anni dopo a Parigi e farà di tutto per vendicarsi. Un manipolo di soldati ebrei, i "Bastardi" del titolo da la caccia ai nazisti e ne ottiene gli scalpi come trofei di guerra. Sono solo due delle tante storie che percorrono questo bellissimo ed originale film di guerra. Perchè il regista è Quentin Tarantino e la trama diventa secondaria, seppure avvicente, nelle mani creative e aggressive di un regista geniale che sa come affrontare la Seconda Guerra mondiale senza mai scadere nell'ovvio o nel già visto.
Il Gladiatore - 2000 - di Ridley Scott con Russell Crowe
Un film epico e grandioso come quelli di una volta. Un eroe a tutto tondo che cade, si rialza e affronta il dolore senza nascondere le sue paure umane. Il grande Ridley Scott regala a Russell Crowe un ruolo che gli permette di affrontare battaglie sul campo e sconfitte private con uguale intensità, pregio non da poco in un film dichiaratamente d' azione.
Il Segreto dei suoi Occhi - 2009 - di Juan Josè Campanella con Ricardo Darin
Cominciamo col dire che ha vinto il premio Oscar come Miglior Pellicola Straniera, categoria quanto mai affollata, e col precisare che è un premio che ci sta tutto. Perchè la trama gialla, peraltro ben orchestrata e tesa come ogni thriller di alto livelo, non prende il sopravvento sulla storia sentimentale, che a sua volta non prende il sopravvento sulla denuncia sociale, essendo il film ambientato in Argentina negli anni della dittatura dei colonnelli. L'indagine a ritroso che il commissario di polizia in pensione Esposito compie per risolvere un caso ancora aperto da anni lo condurrà negli abissi del dolore, nei segreti inconfessabili e negli spazi angusti della verità, ma lo porterà più di tutto ad affontare i propri fantasmi e i propri fallimenti, cercando un modo per esorcizzarli.
Into the Wild - 2007 - di Sean Penn con Emile Hirsch
Questa intensa e toccante pellicola di Sean Penn racconta la storia vera di Christopher McCandless, neolaureato in cerca di risposte che abbandona la propria vita piena di prospettive per esplorare le desolate terre dell'Alaska. Vi troverà la morte dopo aver conosciuto ogni privazione, aver incontrato persone dolenti e segnate dalla vita e aver forse capito qualcosa che non basta una vita intera per capire, che la vita è e resta un mistero senza fine. Girato nelle bellissime distese innevate dell'Alaska il film è una discesa agli inferi e contemporaneamente una purificazione, una dichiarazione d'amore per i perdenti e una delicata dedica a chi ha il coraggio di rinunciare.
The Millionaire - 2008 - di Danny Boyle con Dev Patel
Una favola delicata ma senza dosi eccessive di zucchero, un lieto fine mai scontato e liberatorio, un passato doloroso che non impedisce di risorgere. In dieci tappe, tante sono le domande del gioco a quiz "Che Vuol esere Milionario" versione India, un giovane affronta i propri ricordi, i propri sogni ed insegue il grande amore. Rivivere le atrocità dell'infanzia gli da la forza di sopportare la tensione e il pensiero fisso di ritrovare la ragazza dei suoi sogni il coraggio di rischiare. Non manca proprio nulla al film di Boyle per essere un grande film epico e allo stesso tempo un delicato ed intimo film d'amore, e grazie a questo connubio è risultato il trionfatore degli Oscar.
Departures - 2008 - di Yojiro Takita
Capolavoro assoluto che lascia senza fiato. Premio Oscar per il Miglior Film Straniero meritatissimo e una sceneggiatura che ha osato là dove pochi avrebbero avuto il coraggio di avventurarsi. E più precisamente nel mondo di una ditta di pompe funebri presso cui trova lavoro un violoncellista disoccupato. Il culto della morte in Giappone è talmente assoluto da riuscire a farci partecipi di ogni gesto, di ogni rituale, di ogni passaggio fisico e psicologico. La vicenda personale di Daigo è legata strettamente alla lontananza da un padre assente e all'amore per una moglie che non comprende il suo lavoro. Un sasso sarà la chiave per sciogliere quel nodo duro di dolore e per trovare finalmente la strada verso se stessi. Elegante, asciutto e toccante non s può chiedere davvero di più ad un film.