Bretagna
Itinerario n. 6 - Morbihan
Stamattina inizieremo la giornata con un viaggio indietro nel tempo, e non un semplice tuffo nel secolo scorso o in quelli subito prima, ma proprio nella preistoria profonda. Infatti la prima tappa del nostro itinerario odierno è CARNAC, definita “La Capitale della Preistoria” per i suoi Les Allineaments.
La zona comprende monumenti megalitici di grandissima rilevanza ed è meta di appassionati da ogni parte del mondo. Qui si trovano sia menhir a pochi chilometri dalla cittadina, sparsi a Menec , a Kermario e a Kerlescan sia dolmen, a Kermario. Vale la pena spendere due parole sulla differenza fra menhir e dolmen. I primi sono grandi blocchi di pietra isolati, allineati in fila o, come abbiamo visto nei giorni scorsi a Lagatyar, in forma circolare. I dolmen al contrario sono strutture più elaborate , costituite da pietre affiancate e sovrapposte. In entrambi i casi il fascino sta nel mistero che circonda la funzione di queste enormi distese di pietre. Quello che colpisce subito arrivando in zona sono le grandi differenze di forme e volume delle pietre, ce ne sono alcune alte più di 7 metri, altre non arrivano al metro. Si perdono a vista d’occhio e si possono percorrere vari sentieri per ammirarle da vicino in tutta la loro magia. A Menec il primo percorso mostra allineamenti disposti in undici fila preceduti da un cromlech (menhir a semicerchio).
A Kermario (“Il Luogo dei Morti” in Bretone) invece il primo a comparirci davanti è un dolmen e l ‘allineamento di questa zona è quello con le pietre più numerose e più alte, 1029 menhir di oltre sei metri, orientati verso Nord Est. Prima di arrivare a Kerlescan (“Luogo della Sepoltura”) dove sia trova un altro allineamento di 13 file di menhir si incontra anche un grande Tumulo detto Kercado e un altro cromlech. La quantità di pietre nella zona attorno a Carnac è impressionante, 2934, e vederli svettare nella brughiera per chilometri e chilometri fa davvero impressione. Le leggende e le credenze sui menhir sono moltissime e il loro legame con gli abitanti della zona fortissimo, basti pensare ai tanti riti e feste che si celebrano nei campi degli Allineaments e al fatto che ogni anno il 13 settembre i contadini portino i loro animali nella Chiesa di Carnac per farli benedire visto che una delle figure maggiormente legate alle leggende è S. Cornely, patrono del bestiame. Sarebbe stato lui a creare i menhir trasformando in pietra i soldati romani per salvare la Bretagna dalla loro devastazione e, dopo essere stato Papa per breve tempo ed essere stato cacciato da Roma, una volta tornato in Bretagna benedisse i buoi che avevano trainato il suo carro diventando così patrono del bestiame. Un’altra interpretazione riconduce la costruzione dei menhir allo studio e alla misurazione dei movimenti del sole, della luna e degli astri visto che alcuni sono orientati verso il sorgere del sole nei giorni di solstizio ed equinozio, quindi una specie di gigantesco calendario per calcolare le date di semina e fioritura. Quale che sia la verità, quale che sia stata la funzione e il significato di questa straordinaria concentrazione di pietre, a noi resta il privilegio di poter ammirare una zona incredibilmente ricca di testimonianze passate, che difficilmente si può dimenticare. Con ancora sulla pelle la sensazione di essere stati parte di qualcosa di ancestrale e misterioso ci allontaniamo dagli Allineaments e ci spingiamo fino alla cittadina di Carnac, davvero in miniatura, e naturalmente tutta incentrata sul culto preistorico dei menhir con negozi e gallerie d’arte a tema. La Chiesa è comunque molto bella, imponente al centro della piazza principale. La giornata prosegue attraversando tuta la penisola del Quiberon, una striscia di terra dove si susseguono cittadine tipicamente balneari e lunghi tratti di strada dove ammirare l’Oceano sia a destra che a sinistra tanto è stretto il lembo di terra. Arriviamo infine a QUIBERON, nella punta estrema della penisola. Località balneare per eccellenza ha una bellissima spiaggia, la Grand Plage, lungo la quale sorgono magnifici alberghi con centri di talassoterapia di altissimo livello. Il tratto della Cote Sauvage è davvero molto bello e quando si raggiunge il porto l’atmosfera è quella tipica, animata e variegata. C’è una bella passeggiata ricca di ristoranti, locali e negozi e la spiaggia sabbiosa subito sotto è molto frequentata. Musicisti suonano pezzi jazz, gli aquiloni volano in cielo e tutto è molto rilassato. Da qui tra l’altro partono i traghetti per la Belle Ile, una delle isole più belle della Bretagna, dove c’è la famosa Grotte De l’Apothicairerie, un’inquietante caverna dove le onde entrano da entrambi i lati. La traversata da Quiberon all’ile dura circa venti minuti , ma se si vuole portare la macchina si deve prendere un altro traghetto, che impiega 45 minuti. Il nostro programma prevedeva di imbarcarci e andare a visitare, sia pur brevemente l’isola, ma i menhir ci hanno conquistato al punto da farci arrivare troppo tardi e così anche questa gita rimane nell’agenda dei desideri. Ci concediamo però una lunga passeggiata sulla baia di TRINITE’ SUR MER dove le spiagge si susseguono una all’altra fino ad arrivare al porto. Il panorama è spettacolare e tra l’altro si trovano sulla sabbia conchiglie davvero bellissime. E’ la volta di avviarci verso il Golfo del Morbihan, un mare interno punteggiato da isole, famoso per le ostriche, dove faremo tappa a LOCMARIAQUER, altro luogo famoso per i menhir ma anche per la deliziosa architettura delle case in prossimità del porto e per le bellissime spiagge di sabbia fina. Ci tratteniamo pigramente fino al tramonto e tra i ricordi delle suggestioni evocate dai menhir e il rumore dell’Oceano siamo un po’ stanchi ma davvero saturi di emozioni magnifiche. Anche in questo caso sono tanti i luoghi che avremmo voluto visitare durante la nostra permanenza nel Morbihan, della BELLE ILE ho già detto che resta nei desideri, così come la visita a VANNES, città medioevale. Un altro luogo legato alle leggende da visitare sentendo l’eco del passato sarebbe stata la FORESTA DI PAIMPONT dove si dice abbiano dimorato Merlino e la Fata Morgana e dove i cantori bretoni ambientarono la saga di Re Artù. Infine ci sarebbe piaciuto visitare lo CHATEAU DE LARGOET fortezza del XII secolo dove fu tenuto prigioniero Enrico VII. Speriamo però che voi possiate trattenervi in questa splendida zona della Bretagna il tempo necessario a godere di queste ulteriori bellezze. |
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