Virginia Woolf (1882 - 1941)
Definire Virginia Woolf una scrittrice è estremamente riduttivo perchè il suo ruolo all'interno della società britannica letteraria e non solo di quegli anni è stato molto maggiore. Membro attivo insieme al fratello e al marito del Bloomsbury Group, un gruppo di giovani laureati a Cambridge che diedero vita ad un movimento artistico sociale e culturale attivo a cavallo tra le due guerre, fu fra le voci più libere ed ispirate di quel periodo. La sua scrittura fu capace di superare i limiti della narrativa tradizionale e di spingersi sul terreno dello stream of consciousness già percorso da Joyce in Irlanda. La psicologia dei personaggi diventa prioritaria, le riflessioni e i pensieri di chi è al centro del romanzo sono la chiave che permette di conoscere la trama e non viceversa. Lo stile diventa intimista, frammentario, la ricerca di una prosa raffinata si sposa con certe iperboli narrative (suprema quella di Orlando) che permettono metafore e analisi sociali di grande effetto. La sofferenza e la solitudine diventano elementi di spicco, e i dialoghi lasciano spazio ai pensieri, e in questo spostamento dal corale all'individuale i romanzo della Woolf si fa moderno e dolente, rivelando un talento linguistico e una capacità introspettiva straordinarie. Qui di seguito alcune fra le principali opere di Virginia Woolf.
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