Bretagna
Itinerario 4 - Finistere
La giornata inizia a LA CONQUET, piccolo paese di mare. Da qui si può prendere il traghetto che porta all’ILE D’OUESSANT (l’Isola del Terrore) con la Cote Sauvage e la possibilità in settembre di fare birdwatching osservando le colonie di cormorani e alcuni esemplari di foche. Famosissimo è il Phare de Creac’h, il più luminoso al mondo la cui luce è visibile fino a 53 chilometri di distanza. Sicuramente vale la pena di fermarsi almeno un paio di giorni sull’isola per godere delle magnifiche spiagge e per andare a visitare anche la più piccola ILE DE MOLENE.
Ma il nostro tempo a disposizione non era sufficiente per questo percorso e così guardiamo l’Ile d’Ouessant dal delizioso porto di La Conquet sperando di poter tornare un giorno a visitarla. Il nostro itinerario infatti prevede di prendere la Rue Touristique in direzione di POINTE SAINT MATHIEU che raggiungeremo percorrendo a piedi il SENTIER COTIER n. 36. E’ una magnifica passeggiata di circa 5 chilometri che ci permette di costeggiare l’Oceano camminando a qualche metro di altezza sul mare attraverso le scogliere e scendendo ogni tanto con facilità per raggiungere alcune spiagge di sabbia fina assolutamente rosa, meravigliosa. Anche qui siamo circondati da uccelli di varie specie e la vista sulle tante isolette di fronte è spettacolare.
L’arrivo a Pointe Saint Mathieu è di grande suggestione perché la prospettiva inganna l’occhio facendo percepire il faro all’interno delle rovine dell’Abbazia mentre in realtà si trova subito dietro. Costruito nel 1835 è alto 35 metri e svetta imponente con le sue righe bianche e rosse. E’ uno dei tredici “fari di terra” della Bretagna (contro i diciassette “fari di mare” ). Il contrasto con le rovine dell’Abbazia è netto e affascinante, ma la presenza di un faro è una tradizione qui, infatti già nel 1656 i monaci accesero un grande fuoco per aiutare i naviganti.. L’antica Abbazia benedettina è un luogo in cui entrare consapevoli di respirare l’aria della storia. Solo poche vestigia sono rimaste intatte, il tetto per esempio è in gran parte assente, ma sono sufficienti a dare l’idea della maestosità dell’edificio. Qui in passato sembra che siano state custodite le spoglia di San Matteo. La luce che filtra dall’alto lambisce le grandi arcate e contribuisce a rendere indimenticabile questo luogo che si trova non a caso nel Finistere (la fine delle terre). Lo spettacolo è talmente bello che pranzare proprio di fronte all’Abbaye è un modo perfetto per continuare a godere del panorama mentre gustiamo le prelibatezze della Bretagna, primi fra tutti i frutti di mare, huitres, mules, langouste, ma anche il Saint Jaques corrispondente alle nostre cappesante, o la Dorade, l’orata, serviti con le tipiche salse francesi. Un ultimo sguardo al Pointe Saint Mathieu e siamo pronti per ripartire in direzione POINTE DU PENHIR. Sulla strada una tappa incantevole è il piccolo borgo di LE FAOU, si gira in pochi minuti e si rimane incantati dalle stradine con le tipiche colorate case a graticcio e dalle cattedrale al contrario sobria e silenziosa. Anche la cattedrale di CROZON è davvero notevole e non si può fare a meno di fermarsi a CAMARET SUR MER con un animatissimo quartiere intorno al porto. Un’ultima tappa prima di raggiungere il Pointe è agli ALIGNEMENTS DES LAGATIAR, i resti di143 menhir di quarzo allineati a forma di ferro di cavallo. Furono ritrovati adagiati sul terreno e rimessi in posizione verticale ai primi del 900. Avremo modo di vedere molti altri siti caratterizzati dalla presenza di questi misteriosi megaliti e devo dire che ogni volta si rimane stregati da queste pietre allineate addirittura fra il 4500 e il 2000 avanti Cristo e che nei secoli hanno avuto svariate Interpretazioni, soprattutto religiose, fino ad essere in alcuni casi (come il Menhir di Saint Uzec vicino a Perros Guirec in Cotes d’Armor) cristianizzati con simboli cristiani o croci per scoraggiare i riti pagani. Siamo ormai in dirittura d’arrivo e POINTE DU PENHIR si avvicina. Il capo della penisola è talmente spettacolare che chiunque si avvicini alla punta non saprà dove volgere lo sguardo visto che a270 gradi si può spaziare su scogliere, isolotti e i faraglioni del Tas de Pois. Gli appassionati di birdwatching si radunano qui per osservare gli uccelli, gli amanti della fotografia si attardano in attesa che il tramonto regali riflessi multicolori alle falesie, chi desidera contemplare uno dei panorami più mozzafiato della Bretagna può sedersi su una roccia e dimenticare la civiltà in questo luogo senza tempo. Il cielo si è lievemente velato e questa foschia regala all’oceano una luce suggestiva che non dimenticheremo facilmente. Possiamo concludere la giornata sempre più conquistati dalla Bretagna e sempre più sazi di luci colori e suggestioni davvero intense. |
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