Palatino Torna a "I Quartieri di Roma"
Il Palatino è il colle archeologico di Roma per eccellenza. Secondo la leggenda la lupa allevò Romolo e Remo in una caverna proprio del Palatino. Di sicuro in quest'area avevano la loro residenza Cicerone e Catullo. L’area visitabile è contigua a
quella dei Fori Romani tanto che il biglietto per i Fori, il Colosseo, e il
Palatino è unico. Cominciamo con l’occuparci della Domus Flavia uno fra gli edifici meglio conservati dell’intera zona. La
costruzione iniziò nell’81 d.C. per volere di Domiziano in una zona ripida e
scoscesa, il Palatium per la cui costruzione fece portare terra sufficiente per riportare in
piano il terreno. L’ala pubblica del palazzo (quella privata era la Domus
Augustana) di cui restano colonne e muri era divisa nella Basilica dove veniva
amministrata la giustizia, nell’Aula Regia, nella Stanza del Trono con 12 statue e
nel Larario dove venivano custoditi i Lari. Il cortile ospitava una vasca e una
fontana. Una curiosità: Domiziano, temendo congiure e complotti aveva fatto
posizionare dei lastroni di marmo sul muro del cortile per utilizzarli come
specchi e vedere i movimenti alle sue spalle, ma fu ucciso nella sua camera, si
ipotizza su ordine della moglie Domizia. Passiamo ora alla Domus Augustana, l’ala privata del grande palazzo di Domiziano. Dai
resti del muro del secondo piano si ipotizza che al centro vi fossero due
cortili e una fontana al centro. Avviciniamoci adesso allo Stadio adiacente al palazzo privato, forse usato all’epoca come
giardino privato. Nella parte Est si trova un’esedra dove sedeva l’Imperatore
mentre nella parte Sud un recinto di forma ovale fu fatto aggiungere dal re
ostrogoto Teodorico che qui faceva svolgere gare di corsa. E’ ora il turno
della Casa di Livia, costruita nel I
Secolo a.C. e molto ben conservata. In questo edificio vissero l’Imperatore Augusto e sua moglie
Livia mantenendo sempre uno stile piuttosto modesto. Sono ancora conservati seppure
sbiaditi dal tempo gli affreschi che riproducevano il marmo e quelli che
riproducono l’immagine di Hermes che libera Io prigioniera di Argo. In altre stanze sono
visibili affreschi di animali e di scene
rurali. Eccoci ora a parlare del Tempio
di Cibele di cui restano solo alcuni capitelli e colonne. Il culto di
Cibele, dea importata a Roma dall’Asia era molto sentito e le feste in suo onore
si svolgevano dal 22 al 24 marzo. Durante queste feste i sacerdoti dediti al
culto della dea si fustigavano e i novizi venivano evirati perché il loro
sacrificio potesse mantenere intatto il mondo naturale. Un altro simbolo
importante in questa zona è a Casa di
Romolo, un’area dove la leggenda vuole che Romolo costruì la sua dimora
dopo aver ucciso Remo. Durante gli scavi furono rinvenuti dei profondi buchi
che si ipotizza contennssero i pali delle prime capanne costruite a Roma nel’età
del ferro. Passiamo ora a vedere il Protoportico,
costituito da una serie di passaggi sotterranei, costruito per volere di Nerone
con l’intento di collegare la Domus Aurea con altri palazzi imperiali. Gli
stucchi che decorano le volte sono copie mentre gli originali si trovano nel
Museo del Palatino. E terminiamo con i Giardini
Farnese realizzati sulle rovine del palazzo di Tiberio dal cardinale
Alessandro Farnese che acquistò questo terreno a metà del XVI Secolo. Sono uno
tra i primi esempi di orto botanico in Europa con grandi terrazze che partono
dalla Casa delle Vestali al Foro e arrivano fino al Palatino. Si trovano qui
molte piante rare tra cui l’Acacia Farnesiana, ribattezzata così in onore del
Cardinale.
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