Recensioni 2010
Il discorso del Re - 2010 - di Tom Hooper, con Colin Firth
Pioggia di Oscar, grandissima interpretazione di Colin Firth, e l'occasione di conoscere meglio la storia di Giorgio VI, re d'Inghilterra per dovere, uomo timido e balbuziente che trovò il coraggio di affrontare i propri limiti per amore della patria in tempo di guerra. Grande ricostruzione d'ambiente e affettuoso omaggio ad una figura umana di grande spessore.
Il cigno nero - 2010 - di Darren Aronofsky con Natalie Portman
Viaggio visionario e di grande eleganza nel mondo della danza, dove una ragazza di talento ma fragile, la Portman premiata con l'Oscar, scende nel vortice della psicosi pur di dare il meglio di sè sul palco. Scene di grande effetto, coreografie magnifiche e un sottotesto che lascia intravedere tutta la disperazione di chi si trova da solo ad affrontare la sfida più dolorosa, la crescita.
La donna che canta - 2010 - di Denis Villeneuve con Lubna Azabal
Due figli, un testamento che apre le porte ad un viaggio nel passato della loro madre, un segreto da scoprire ed accettare, un mondo lontano culturalmente e geograficamente che farà da sfondo ad un emozionante percorso a ritroso fino alle radici del male e del'amore. Film canadese di grandissimo impatto emotivo, ha il coraggio di raccontare gli orrori della guerra con gli ochi dell'amore.
Shutter Island - 2010 - di Martin Scorsese con Leonardo Di Caprio
Due poliziotti negli Anni Cinquata vengono madati su un'isola sperduta e spazzata dal vento dove sorge un istituto psichiatrico per indagare sulla scomparsa di una malata. Troveranno troppe risposte e dovranno abdicare man mano a tutte le loro certezze, fino allo sconvolgente finale. Film onirico e ossessivo, in cui il cerchio si stringe intorno ai protagonisti avvolgendo anche gli spettatori in una tenebra di dolore e disperazione.
The Social Network - 2010 di David Fincher con Jesse Eisenberg
La nascita di Facebook e la lotta intestina fra i suoi creatori fino alla risoluzione in tribunale di quello che era nato per gioco in una serata fatta di noia al dormitorio del college. Grande ritmo e tanta azione in un film che racconta la genesi del più grande fenomeno sociale degli ultimi anni come se fosse un thriller.
127 Ore - 2010 - di Danny Boyle con James Franco
Storia vera di un ragazzo che, rimasto intrappolato nel Grand Canyon, ebbe il coraggio, dopo 127 ora passate fra speranza, paura, disperazione e dolore, di tagliarsi una mano per riuscire a sopravvivere. Boyle riesce a costruire un film in interni pur essendo nel più grande scenario naturale del mondo, stringendo la camera sul corpo sempre più provato del protagonista, facendo accelerare il ritmo della pellicola proprio come accelera il battito cardiaco di Aron man mano che si rende conto della sua unica, drammatica, scelta.
Rapunzel - 2010 - di Nathan Greno e Byron Howard - Animazione
Il film Disney di quest'anno regala una nuova eroina, avventurosa e grintosa più che mai, che si butta nelle avversità con la foga di un vero guerriero. Ben disegnata, ancor meglio sceneggiata, la pellicola ha il coraggio di far innamorare la protagonista di un ladruncolo ben lontano dall'essere un principe azzurro e di farla andare alla scoperta del mondo e della vita con lo stesso stupore di ogni adolescente in carne ed ossa.
Il Grinta - 2010 - Di Ethan e Joel Cohen - con Jeff Bridges
Un grande classico del western. Un impianto narrativo che più americano non si può. Una ragazzina va alla ricerca degli assassini del padre aiutata da un cowboy ruvido e scorbutico in un West innevato e selvaggio dove le trappole e le insidie sono ovunque. Comprese quelle emotive per chi ha vissuto troppo a lungo da solo per ricordare cosa vuol dire affezionarsi ad una ragazzina testarda. Il tutto però è gestito dai fratelli Cohen, dal loro stile unico, dalla capacità di mantenere il mito pur destrutturandolo senza pietà. Un grandissimo Jeff Bridges li ripaga con una fisicità semplicemente perfetta.
Arrietty - 2010 - di Hiromasa Yonebayashi
Lo Studio Ghibli ci regala un'altro capolavoro dell'animazione. I colori tenui, i dettagli fantastici che avranno fatto felici gli sceneggiatori, la storia tenera e la comicità dei personaggi di contorno sono i tratti dominanti della pellicola di uno dei tanti collaboratori di Myazaki. I piccoli protagonisti che vivono nelle fessure delle case rubacchiando qualche bottone o qualche spilla per arredare le loro case sono poesia pura e l'amicizia con il bambino solo e malato è un messaggio universale che ci ricorda quanto sia importante superare la paura di chi è diverso da noi.
In un Mondo Migliore - 2010 - di Susanne Bier
Premio Oscar meritatissimo come Miglior Film Straniero il film danese ci inquieta profondamente. Perchè i due bambini protagonisti che si lasciano sedurre dal fascino del male e iniziano un percorso fatto di atti di teppismo vengono da famiglie con sani principi, valori profondi ed impegno sociale impeccabile. E allora dove hanno sbagliato? Perchè non riescono a raggiungere quel nucleo duro di dolore dei loro figli? Magnifica riflessione su ciò che significa essere genitori e su quanto sia fragile il confine fra innocenza e perdizione.