Esquilino
L'Esquilino è il colle più alto dei sette su cui è edificata Roma e nella zona del Colle Oppio si trovano i resti delle Terme di Tito, delle Terme di Traiano e la Domus Aurea di Nerone. In zona ci sono anche alcune tra le più belle Chiese di Roma ed è proprio con una di queste che iniziamo la visita della zona, e più precisamente la Chiesa di San Pietro in Vincoli (Piazza di San Pietro in Vincoli) che prende il nome dai Vincoli (le catene) con cui San Pietro fu legato durante la prigionia nel carcere mamertino. La leggenda dice che una di queste catene, custodite e Costantinopoli, fu inviata a Roma dall'Imperatrice Eudossa per farne dono a sua figlia, che fece costruire una Chiesa per ospitarla. Quando qualche anno dopo anche l'altra catena fu portata qui si saldò alla prima per un miracolo. I Vincoli sono ancora oggi custoditi sotto l'altare maggiore. Ma naturalmente l'opera più ammirata nella Chiesa è la Tomba di Giulio II opera di Michelangelo. Realizzata nel 1513, dopo la morte del Papa, doveva comprendere più di quaranta statue ma Michelangelo completò solo Il Mosè e i Prigioni prima di essere chiamato da Paolo III per la realizzazione della Cappella Sistina. I Prigioni sono a Parigi e a Firenze, mentre o Mosè è rimasto qui ed è un'opera magnifica, matura e piena di pathos. Una curiosità: le corna sulla testa di Mosè sono dovute ad una errata traduzione del testo ebraico del vecchio testamento (avrebbero dovuto essere dei raggi di sole). Un'altra Chiesa di grande bellezza è la Chiesa di Santa Prassede (Via Santa Prassede) fondata nel IX secolo per volere di Papa Pasquale II nel luogo dove si trovava un oratorio del II secolo. La particolarità della Chiesa sono i magnifici mosaici dorati opera di artisti bizantini che adornano le pareti dell'abside e del coro con scene raffiguranti gli antenati in vesti bianche che guardano dall'alto dei cieli, agnelli, palme e papaveri. Nell'abside sono raffigurate Santa Prassede e Santa Prudenziana ai lati di Gesù e vengono abbracciate da San Pietro e San Paolo. Anche nella Cappella di San Zeno, costruita come mausoleo di Teodora, madre di Papa Pasquale II, si trovano dei bellissimi mosaici. E veniamo adesso ad una della Chiese più famose di Roma, la Basilica di Santa Maria Maggiore (Piazza Santa Maria Maggiore). Sul sagrato della Chiesa dalla parte di Piazza dell'Esquilino si trova il grande Obelisco di Piazza dell'Esquilino, costruito per volere di papa Sisto V nel 1587 come punto di riferimento per i pellegrini, mentre sull'altro sagrato si trova la Colonna In Piazza Santa Maria Maggiore, una colonna in marmo proveniente dalla Basilica di Costantino ai Fori cui fu aggiunta sulla sommità una statua della Madonna col bambino in bronzo. Nel corso dei secoli la Basilica ha subito modifiche ed aggiunte, arricchendola sempre più. Le colonne e le navate sono del V secolo,come pure le scene bibliche della navata e i mosaici sull'arco trionfale, mentre il pavimento in marmo e il campanile romanico con inserti in ceramica blu risalgono al Medioevo, il soffitto a cassettoni fu aggiunto in epoca rinascimentale mentre le due cupole e gli imponenti prospetti sono di epoca barocca. Gli interni ricchissimi e di forte impatto visivo, custodiscono autentici capolavori, tra cui segnaliamo il Soffitto Dorato, opera probabilmente di Giuliano da Sangallo, donato da Alessandro VI Borgia alla fine del Xv secolo e il cui oro si dice fosse stato portato da Colombo dalle Americhe. Magnifica è la Cappella Paolina, progettata da Flaminio Ponzio nel 1611 per Papa Paolo V Borghese, come pure la Cappella Sistina, realizzata per Papa Sisto V da Domenico Fontana e che ospita la tomba del Papa. Un'altra tomba importante è la Tomba del Cardinal Rodriguez, in stile gotico, datata 1299 ha dei magnifici intarsi cosmateschi. Il Baldacchino della Basilica, del 1740, è opera di Ferdinando Fuga e ha delle colonne in porfido rosso e bronzo.Un'ultimo capolavoro che vi suggeriamo di non perdere all'interno di Santa Maria Maggiore è l'Incoronazione della Vergine, l'immagine centrale di un gruppo di mosaici presenti nell'abside opera di Jacopo Torriti del 1295 e dedicati alla Madonna. La nascita della Chiesa è legata ad una leggenda famosissima:papa Liberio nel 352 sognò la Madonna che gli ordinava di costruire una Chiesa dove fosse nevicato. Quando il 5 agosto, in piena estate, nevicò all'Esquilino il papa non ebbe dubbi su dove costruire la chiesa. E ogni anno con una suggestiva cerimonia la nevicata del 5 agosto viene ricordata con una pioggia di petali bianchi che cade dal soffitto della Basilica. e una'ltra Chiesa merita di essere citata in zona, e cioè la Chiesa di Santa Bibiana la cui facciata è stata la prima opera di architettura realizzata da Bernini, autore anche della statua di Santa Bibiana, realizzata nel 1626, che si trova in una nicchia sopra l'altare. E concludiamo la visita all'Esquilino con due reperti antichissimi. Cominciamo con l'Auditorium di Mecenate (Largo Leopardi) tutto ciò che resta della villa che il consigliere dell'imperatore Augusto aveva fatto costruire sul'Esqulino, sulle cui pareti sono conservati affreschi raffiguranti giardini e una processione con figure in miniatura fra cui un Dionisio ubriaco sorretto da un satiro. E finiamo con la Domus Aurea di Nerone (Via Labicana), l'immensa dimora che Nerone fece costruire dopo aver incendiato Roma su un terreno esteso 25 volte il Colosseo. Nel vestibolo era posta una statua d'oro dell'Imperatore, mentre all'interno si trovavano un lago artificiale con giardini boschi e animali feroci. Svetonio nel descrivere questa immensa dimora parla di pareti decorate d'oro e madreperla, vasche di acqua sulfurea e di acqua marina, una sala da pranzo girevole. Pochi resti sono rimasti di tutto ciò perchè alla morte di Nerone i suoi successori fecero di tutto per far scomparire le sue tracce (Vespasiano fece drenare il lago e costruire il Colosseo, Tito e Traiano fecero costruire delle Terme sopra il palazzo, Adriano fece costruire i Tempio di Venere e Roma sopra il vestibolo) ma si possono ancora vedere alcune stanze di un'ala del palazzo sepolte sotto le rovine delle Terme di Traiano su Colle Oppio.
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