William Shakespeare (1564 - 1616)
Il Bardo è considerato da sempre il più grande scrittore di tutti i tempi. Per la sua dialettica, per la capacità di mettere in scena personaggi indimenticabili, ma più che altro per la straordinaria intuizione che le emozioni che muovono gli animi umani sono universali ed eterne. E' per questo che le sue opere sono ancora oggi freschissime, attuali, coinvolgenti e capaci di rispecchiare il nostro sentire e le messe in scena, talvolta attualizzate, talvolta destrutturate, talvolta reinventate, non perdono nulla del loro valore intrinseco. L'amore, la gelosia, la vendetta, la sete di potere e le guerre sono alla base delle Tragedie come delle Commedie, e alcuni tra i suoi più celebri monologhi sono un esempio insuperato di metafore alte e ficcanti. Lo stile è quello del blank verse, (un giambico non in rima) ma con gli anni la struttura dei versi si è radicalmente modificata, evolvendo in uno stile più spontaneo e meno strutturato. Le strutture narrative sono quasi sempre circolari, con un nucleo di personaggi centrali che si rincorrono e che convergono verso un finale in cui le trame vengono svelate, un paio di fools (le figure comiche grottesche) a far da contraltare per allentare la tensione e un contorno di figure, a volte strampalate, a volte invece sagge e assennate, che hanno la funzione di preparare la scena ai protagonisti. Per quanto riguarda i Sonetti, sono 154 composizioni poetiche (in pentametri giambici) dedicate a due figure principali: il Young Fair, e la Dark Lady. La prima parte è dedicata al giovane amante maschile, con poesie cosiddette matrimoniali che inneggiano all'amore familiare e romantico, mentre le successive sono dedicate alla donna che fa soffrire, crudele e spietata. Citiamo qui di seguito alcune fra le opere principali di Shakespeare, divise fra Commedie, Tragedie e Drammi Storici.
Tragedie
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Commedie
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Drammi Storici
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